Di seguito trovate il video ricordo del seminario del Gran Maestro Lin Xiang Fuk a Roma, svolto il 26 gennaio 2013. Grazie a tutti i partecipanti!
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domenica 10 febbraio 2013
Il Bai Si a SuHu Lin Xiang Fuk
Il Bai Si tradizionale della Famiglia Hek Ki Boen Eng Chun rientra appieno in quell'alveo in cui tutti i sistemi più antichi della Cina viaggiano. Di seguito potete vedere la mia cerimonia di ingresso nella ristretta cerchia dei discepoli diretti del Gran Maestro Lin Xiang Fuk, insieme a mio fratello, SiFu Gianluca Giusto. Il nome che mi è stato assegnato è Lin Rong Sai, di cui spiegherò prossimamente il significato.
giovedì 5 aprile 2012
HKB a Roma? Certo, da noi!
Come potete leggere qui, se volete addestravi nell'Hek Ki Boen Kun Tao a Roma, dovete rivolgervi a SiFu Riccardo Di Vito, che insegna pubblicamente in via Gasperina, 170, ma anche in forma privata, a seconda delle vostre esigenze e possibilità. Non aspettate, praticare l'Arte Marziale dalla potenza devastante!
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domenica 4 marzo 2012
L'Hoat Keng nel Niam Jiu
Oggi la comunità romana dell'Hek Ki Boen ha iniziato a lavorare con cura al trasferimento del peso e dell'energia (Hoat Keng) all'interno del Niam Jiu, il tipico allenamento di questa Famiglia per aumentare la sensibilità della propriocezione, attraverso il contatto delle braccia. Si tratta di un esercizio diverso dal Chi Sau dell'area cantonese (Ip Man Wing Chun, etc.), perché il concetto di pressione è orientato al trasferimento del peso ed allo squilibrio della struttura, non all'accelerazione di catene di tecniche per entrare dentro la guardia dell'avversario. Per quello abbiamo i Kiao Jiu e lo sparring.
Attraverso il rilascio del peso del braccio, mediante la forza d'impulso dei tendini, l'avversario/compagno sente sulla propria spina dorsale la vibrazione tipica di una scossa elettrica, in quanto l'energia sprigionata è spiraliforme, non sono cuneiforme. A livello tecnico non è importante uno o un altro movimento, ma il "solito" lavoro di attivazione dei tendini, abbinato alla circolarità dell'azione durante l'impatto. Da provare.
venerdì 2 marzo 2012
Cento giorni
Dopo i primi cento giorni di pratica del sistema Hek Ki Boen Kun Tao, possiamo assicurare i primi risultati a livello di rafforzamento dei tendini, minor utilizzo di forza a fronte di un considerevole aumento dell'energia trasmessa ed una notevole progressione della capacità di combattimento dalla corta distanza.

A proposito di fisiologia, due parole sui tendini, la cui importanza nell'Hek Ki Boen è fondamentale. La complessità della struttura di un tendine (che vedete nell'immagine) è molto importante in quanto la sua funzione fondamentale è quella di trasmettere la forza creata dal muscolo all’osso per rendere possibile il movimento articolare. Ciò è determinato dalla macro e microstruttura complessa dei tendini e delle fibre tendinee.
Durante le varie fasi del movimento, i tendini sono esposti a forze longitudinali oltre che traversali e rotazionali. Inoltre, devono essere in grado di sopportare le contusioni e le compressioni. La struttura interna tridimensionale delle fibre forma un sistema tampone contro le forze di varie direzioni e quindi evita il danno e la rottura delle fibre.
L’alterazione delle forze fisiche che influenzano un tendine per aumento o riduzione del carico tensionale o compressivo determina una variazione marcata e prevedibile della composizione e della struttura tendinea. In generale i segmenti tensionali possono avere una maggiore capacità di risposta e di rigenerazione rispetto alle zone pressorie.
In particolare è bene porre la massima attenzione alle giunzioni osteotendinee, le strutture anatomiche in cui il tendine si inserisce sull’osso e trasmette la forza proveniente dalla contrazione muscolare. Questo tipo di giunzione si può suddividere in 4 zone (visibili al microscopio ottico): Tendine, Fibrocartilagine, Fibrocartilagine mineralizzata e Osso.
La fibrocartilagine consente la crescita dell’osso nel punto d’inserzione ed è separata dalla fibrocartilagine mineralizzata da un margine chiamato “linea di cemento”. La rigidità (potenza tensionale) e l’adeguata elasticità (resistenza alla deformazione e alla compressione) proteggono la giunzione da eventuali lesioni che tuttavia possono verificarsi e determinare la comparsa di fenomeni flogistici e degenerativi.
Durante le varie fasi del movimento, i tendini sono esposti a forze longitudinali oltre che traversali e rotazionali. Inoltre, devono essere in grado di sopportare le contusioni e le compressioni. La struttura interna tridimensionale delle fibre forma un sistema tampone contro le forze di varie direzioni e quindi evita il danno e la rottura delle fibre.
L’alterazione delle forze fisiche che influenzano un tendine per aumento o riduzione del carico tensionale o compressivo determina una variazione marcata e prevedibile della composizione e della struttura tendinea. In generale i segmenti tensionali possono avere una maggiore capacità di risposta e di rigenerazione rispetto alle zone pressorie.
In particolare è bene porre la massima attenzione alle giunzioni osteotendinee, le strutture anatomiche in cui il tendine si inserisce sull’osso e trasmette la forza proveniente dalla contrazione muscolare. Questo tipo di giunzione si può suddividere in 4 zone (visibili al microscopio ottico): Tendine, Fibrocartilagine, Fibrocartilagine mineralizzata e Osso.
La fibrocartilagine consente la crescita dell’osso nel punto d’inserzione ed è separata dalla fibrocartilagine mineralizzata da un margine chiamato “linea di cemento”. La rigidità (potenza tensionale) e l’adeguata elasticità (resistenza alla deformazione e alla compressione) proteggono la giunzione da eventuali lesioni che tuttavia possono verificarsi e determinare la comparsa di fenomeni flogistici e degenerativi.
martedì 28 febbraio 2012
Testimonianze - 4
Di seguito potete ascoltare la
testimonianza di SiFu Riccardo Di Vito di Roma, uno dei primi quattro
Allievi diretti del Gran Maestro Lin Xiang Fuk
(quinta generazione) ad esser stati scelti per diffondere l'Hek Ki Boen Kun Tao in Italia. La ripresa è stata fatta dopo il primo seminario introduttivo dell'Hek Ki Boen Kun Tao dedicato ai suoi Allievi, a Roma, il 12 febbraio 2012, sotto la guida del GM Lin.
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giovedì 23 febbraio 2012
Testimonianze - 3
Di seguito potete ascoltare la testimonianza di Alessandro Franchina di Roma, che ha partecipato al seminario del Gran Maestro Lin Xiang Fuk a Roma, il 12 febbraio 2012, attraverso il quale è stato introdotto l'Hek Ki Boen Kun Tao nella Capitale.
martedì 21 febbraio 2012
La massima efficienza
Oggi il gruppo dell'Hek Ki Boen di Roma ha sperimentato con mano cosa significa l'efficienza, occupando il tempo, divenendo lo spazio e rilasciando l'energia dell'impulso. Abbiamo lavorato sulla forma di base Sam Chian Po, la chiave per compredere il lavoro della nostra Famiglia, per poi passare alla sua variante Ti Sam Chian Po, che prevede il lavoro sulle posizioni basse. Davvero un gran lavoro!
Per finire, abbiamo dedicato la serata alle singole tecniche (contro gancio, montante e diretto) in combinazione con il footwork, che è la parte fondamentale del sistema per prendere gli angoli e per prendere il lato cieco. Sarà bene dedicare a questa parte dell'addestramento sempre più tempo, perché richiede davvero tanta prontezza di riflessi...
Chiunque volesse provare l'esperienza dell'Hek Ki Boen sappia che partecipare ai nostri allenamenti di gruppo è gratuito! SiFu Riccardo Di Vito vi regala anche un'ora di lezione privata o due allenamenti di gruppo per permettervi di capire di cosa si tratta. Fatevi sentire!
domenica 19 febbraio 2012
SiFu Riccardo Di Vito incaricato della diffusione dell'Hek Ki Boen a Roma
SiFu Riccardo Di Vito è stato nominato responsabile della diffusione del sistema Hek Ki Boen Kun Tao a Roma ed in Italia, dal Gran Maestro Lin Xiang Fuk, durante il seminario pubblico del 12 febbraio scorso.
Dopo lo stesso seminario, durante il quale il Gran Maestro ha spiegato ad alcuni Allievi di SiFu Riccardo e ad altri amici intervenuti (che ringraziamo) le basi dell'Eng Chun fukinese, è stata la volta dell'addestramento per i candidati istruttori.
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Seminario introduttivo HKB a Roma 12/2/2012 |
- Wheel Bearing Body: si tratta del cosiddetto 'corpo di cotone', un metodo di allenamento che permette di utilizzare a proprio favore la separazione della parte superiore della struttura da quella inferiore, dando l'idea di due ruote che girano in verso opposto sullo stesso asse;
- SiFu ha concluso la spiegazione, la dimostrazione e la trasmissione del metodo per allenare il primo livello di Hoat Keng (potremmo tradurlo con "forza d'impulso"), basato sui concetti di Cielo, Terra e Uomo, attraverso l'attivazione dei tendini, con l'acronimo TSS, Twist, Stretch e Squeeze, traducibili con arrotolare, allungare e spremere;
- Successivamente è stato introdotto al secondo livello di Hoat Keng, basato sul rilascio del peso anche della spalla. Infine, SiFu ha terminato l'argomento spiegando il terzo livello, basato sulla connessione del Dan Tian inferiore. Lavoro difficilissimo, che toglie molte energie all'inizio, ma pieno di sorprese;
- Abbiamo iniziato ad allenare il Red Palm - il palmo rosso - uno speciale addestramento che estende e moltiplica la capacità del praticante nel primo livello di Hoat Keng;
- SiFu ha mostrato il primo lavoro sul midollo osseo, dando alcune chiavi per iniziare a comprenderne l'importanza e, soprattutto, per iniziare a lavorare sull'espansione e sulla compressione;
- Successivamente è stato introdotto al secondo livello di Hoat Keng, basato sul rilascio del peso anche della spalla. Infine, SiFu ha terminato l'argomento spiegando il terzo livello, basato sulla connessione del Dan Tian inferiore. Lavoro difficilissimo, che toglie molte energie all'inizio, ma pieno di sorprese;
- Abbiamo iniziato ad allenare il Red Palm - il palmo rosso - uno speciale addestramento che estende e moltiplica la capacità del praticante nel primo livello di Hoat Keng;
- SiFu ha mostrato il primo lavoro sul midollo osseo, dando alcune chiavi per iniziare a comprenderne l'importanza e, soprattutto, per iniziare a lavorare sull'espansione e sulla compressione;
- I primi tre livelli di Hoat Keng sono in realtà un solo macro-livello per la famiglia HKB. Per varie ragioni la stessa famiglia è stata costretta a rinominare i livelli, avendo quindi uno spostamento in avanti degli altri due, che diventano, in sostanza, il quarto, basato sull'attivazione di nove tendini su ciascun arto, e il quinto, che fa della coltivazione del midollo osseo (Liam Kut) il suo perno;
- Per quanto concerne le forme, abbiamo lavorato in modo diverso e sotto più punti di vista la Sam Chian Po, la vera 'arma' di questa grande famiglia. Interessantissimo anche il lavoro sulla Ti Sam Chian Po, che permette di allenare bene la posizione bassa, per corpire e colpire i cancelli inferiori. Abbiamo appreso anche la Pai Chat Kun, basata sull'utilizzo delle diverse gomitate presenti nel sistema su tutti i lati;
- A parte la Siau Liam Dao, rivista e corretta, è stata introdotta la Sat Si Mui, che cura soprattutto il footwork. Inoltre, è stata spiegata la Hua Kun, piena di sequenze dei movimenti di braccia del sistema, densa di posizioni e passi;
- Sono stati trasmessi ben dieci Kiao Jiu, esercizi di base per addestrare e perfezionare tutti i movimenti di braccia, in rapida sequenza, utilizzando l'Hoat Keng. Per quanto concerne le 'forme a due', sono state mostrete, ma abbiamo lavorato maggiormente sulle chiavi per capire bene il sistema;
- Sul posizionamento del corpo e sullo sparring l'Hek Ki Boen Kun Tao propone tutta una serie di esercizi prestabiliti ed una vasta gamma di lavori 'liberi', che vanno a colmare precedenti lacune ed a rinforzare la strategia del combattimento, il tutto, ovviamente, passando per la pesantezza nelle mani, per la fase del guidare i movimenti e, infine, bucare con il cerchio. Il tutto è stato condito dall'esatta spiegazione del posizionamento delle braccia con il Bai Jong (mettere il manichino è la traduzione che mi viene in mente, ma non è proprio chiara, me ne rendo conto);
- Interessante, dal punto di vista dell'insegnamento, il lavoro con i Sam Sing, i metodi di allenamento delle tecniche di base in coppia, che si fa sin dai primi livelli di base. Stesso dicasi per gli esercizi per la reattività a cortissima distanza, nonché tutto il programma di orientamento degli studenti: si tratta di un lavoro certosino, che dà all'insegnante anche un metodo chiaro di insegnamento. Davvero molto professionale e professionalizzante.
- A parte la Siau Liam Dao, rivista e corretta, è stata introdotta la Sat Si Mui, che cura soprattutto il footwork. Inoltre, è stata spiegata la Hua Kun, piena di sequenze dei movimenti di braccia del sistema, densa di posizioni e passi;
- Sono stati trasmessi ben dieci Kiao Jiu, esercizi di base per addestrare e perfezionare tutti i movimenti di braccia, in rapida sequenza, utilizzando l'Hoat Keng. Per quanto concerne le 'forme a due', sono state mostrete, ma abbiamo lavorato maggiormente sulle chiavi per capire bene il sistema;
- Sul posizionamento del corpo e sullo sparring l'Hek Ki Boen Kun Tao propone tutta una serie di esercizi prestabiliti ed una vasta gamma di lavori 'liberi', che vanno a colmare precedenti lacune ed a rinforzare la strategia del combattimento, il tutto, ovviamente, passando per la pesantezza nelle mani, per la fase del guidare i movimenti e, infine, bucare con il cerchio. Il tutto è stato condito dall'esatta spiegazione del posizionamento delle braccia con il Bai Jong (mettere il manichino è la traduzione che mi viene in mente, ma non è proprio chiara, me ne rendo conto);
- Interessante, dal punto di vista dell'insegnamento, il lavoro con i Sam Sing, i metodi di allenamento delle tecniche di base in coppia, che si fa sin dai primi livelli di base. Stesso dicasi per gli esercizi per la reattività a cortissima distanza, nonché tutto il programma di orientamento degli studenti: si tratta di un lavoro certosino, che dà all'insegnante anche un metodo chiaro di insegnamento. Davvero molto professionale e professionalizzante.
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